Perché talvolta avere a portata di mano uno sfigmomanometro ti salva la vita!
“Dottore, già che c’è… mi misura la pressione?”
Ovvero come salvarsi la vita in meno di un minuto, anche se non sai di avere la pressione alta!
A cura della Dr.ssa Grazia Distante
Anche se dal medico o in farmacia si è andati per tutt’altro motivo, al fascino dello sfigmomanometro non si resiste!
La richiesta di misurare la pressione per curiosità, apparentemente banale, è un importante atto di prevenzione nei confronti delle malattie cardiovascolari.
L’ipertensione, infatti, costituisce uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza dell’infarto o dell’ictus e aggredisce i vasi arteriosi danneggiandoli talvolta in maniera irreparabile.
Ecco perché, per sapere di essere ipertesi, occorre farsi misurare la pressione con attenzione.
Paradossalmente, l’ipertensione può diventare un segnale positivo, un campanello d’allarme, una patologia utile per correggere lo stile di vita.
Spesso i sintomi dell’ipertensione sfuggono perché fanno parte della nostra vita e sono indistinguibili da quelli di altre condizioni da cui un paziente è afflitto o addirittura vengono associati o attribuiti ad altre malattie.
Mal di testa, batticuore, bruciore agli occhi, capogiri, battito irregolare, stanchezza inspiegabile, sono alcuni fra i sintomi comuni dell’ipertensione.
Il problema della ipertensione arteriosa affligge il 40% della popolazione italiana.
Solo 30 milioni di italiani sono consapevoli dei propri valori pressori elevati e solo 7,5 milioni assumono un trattamento anti ipertensivo, nonostante la probabilità che l’ipertensione possa causare complicanze sia estremamente elevata.
Perché, se è vero che l’ipertensione si associa a molti altri fattori di rischio, e che sono aumentate le conoscenze delle cause (genetica, alimentare, obesità e sovrappeso), è anche vero che si sono moltiplicate le chance terapeutiche.
Infatti, non soltanto si può convivere con l’ipertensione, ma in alcuni casi è possibile persino sconfiggerla o limitarne il potenziale negativo migliorando anche la qualità della vita dei pazienti.
E questo, secondo gli specialisti, potrà avvenire sempre più spesso.
Ma come misuriamo la pressione?
La pressione si misura con lo sfigmomanometro, uno strumento inventato da un italiano più di due secoli fa e i cui principi fisici di funzionamento, nonostante l’avanzare della tecnologia, sono rimasti gli stessi:
gonfiando il bracciale attraverso la pompetta noi comprimiamo la parete delle arterie fino ad un valore superiore a quello della pressione massima;
sgonfiando in maniera progressiva lo stesso bracciale, noi permettiamo la ripresa del flusso sanguigno all’interno delle arterie e tale ripristino del flusso crea quella che si chiama turbolenza, cui corrisponde una tipica serie di rumori che possono essere percepiti con l’ausilio di un fonendoscopio: i valori segnati dall’apparecchio in quel momento corrispondono ai valori di pressione.
Quali sono i valori di riferimento per la pressione arteriosa?
Ricordiamo, a titolo puramente esemplificativo, che oggi viene considerato normoteso (che non è un insulto… ma si chiama così chi ha una pressione arteriosa nella norma) chi ha una pressione arteriosa compresa tra gli 80 e 130 mmHg;
Se anche uno solo dei due valori varia leggermente (fino a +10mmHg rispetto alla norma, cioè la minima a 90 o la massima fino a 140mmHg) il paziente non ha una pressione perfettamente normale;
se uno dei due valori supera i 90 o i 140 mmHg, il paziente viene definito iperteso.
In che modo si deve misurare la pressione?
La misurazione della pressione dovrebbe essere eseguita attraverso almeno tre misurazioni consecutive, a distanza di un minuto l’una dall’altra, per poterne poi fare una media.
Il bracciale deve avvolgere in maniera uniforme il braccio e quest’ultimo deve trovarsi all’altezza del cuore anche quando appoggiato.
Se si hanno esigenze particolari (ad esempio braccia troppo grosse o troppo sottili) occorre procurarsi un bracciale della misura adeguata a quella del braccio del paziente.
Se si usa un bracciale troppo stretto (come spesso accade negli obesi) si misureranno valori pressori più elevati!
La pressione andrebbe misurata a casa. Le auto-misurazioni eseguite dai pazienti sono il metodo più attendibile per verificare i reali valori di pressione, perché solo quando una persona si misura la pressione da sola e a casa propria riesce a sfuggire a molte delle negative influenze dall’esterno (ad esempio la famosa ansia da camice bianco).
E’ quindi probabile che il valore pressorio auto misurato sia quello più corrispondente alla realtà.
“Che tipo di Sfigmomanometro Acquistare per Misurare la Pressione Arteriosa?”
Si consiglia quasi sempre, a meno che non ci siano esigenze particolari, l’acquisto di un apparecchio da braccio, di una marca affidabile, e che non venga utilizzato in maniera maniacale misurandosi la pressione in continuazione.
L’apparecchio “da braccio” è da preferire per tutta una serie di motivi.
Il primo è che obbliga durante la misurazione a rimanere seduti, permettendo la misurazione della pressione in una condizione di quiete.
Il secondo è di natura fisiologica: la pressione ha un valore differente se misurata comprimendo l’arteria brachiale o trenta centimetri più a valle, sul polso. In quest’ultimo caso è opportuno assicurarsi che lo sfigmomanometro da polso sia dotato di un software che faccia la conversione tra i due valori e che restituisca all’utilizzatore quello al braccio.
Il discorso sull’affidabilità della marca è un po’ più complesso.
In Italia sono in commercio almeno tre aziende leader di mercato e almeno un altro paio che producono degli ottimi prodotti, ma sconosciute al pubblico.
Molta attenzione è da fare, come per ogni strumento tecnologico, più che alla ricerca del famoso “Made In Italy”, al fatto che lo strumento sia composto da materiali di prima scelta, correttamente assemblati, e soprattutto il controllo di qualità sia stato compiuto in maniera minuziosa.
Ricordiamo che la maggior parte dei prodotti tecnologici vengono assemblati nel lontano oriente (basta pensare all’iPhone sul quale c’è scritto chiaramente “Progettato in California, assemblato in Cina”), pertanto non dobbiamo confondere la tecnologia di progettazione con le operazioni di produzione del prodotto.
“I moderni Sfigmomanometri Digitali sono Affidabili quanto i vecchi a Mercurio?”
La risposta è sicuramente si! Ti spieghiamo perché.
Agli affezionati degli apparecchi a mercurio (che non sono più in commercio da diversi anni) bisogna far notare che l’errore commesso uno strumento digitale di ultima generazione è di più o meno 2 mmHg, un errore di gran lunga inferiore a quello che commette un operatore che misuri la pressione con un vecchio sfigmomanometro a mercurio e che non senta il primo battito con lo stetoscopio o che gli sfugga alla vista, guardando la colonnina, la prima oscillazione del mercurio.
Spesso, invece, si imputano allo sfigmomanometro problemi legati al fatto che:
Come per ogni altro prodotto in commercio, esistono sfigmomanometri con diverse caratteristiche adatte a diversi tipi di pazienti.
Troveremo pertanto modelli “più accessoriati” e modelli “più spartani”, che possono costare anche uno il doppio dell’altro.
L’importante è verificare che le caratteristiche di base siano rispettate: bisogna verificare cioè che il compressore, il microprocessore ed il bracciale siano di buona qualità, lasciando poi a ciascuno la possibilità di scegliere di avere la borsetta da viaggio oppure no, un numero maggiore o minore di memorie e se lo strumento sia capace di memorizzare i valori pressori di due persone diverse.
Alcuni apparecchi sono dotati di un sensore che avvisa del corretto posizionamento del bracciale (scongiurando così il rischio di rilevare valori errati) e di rilevatore delle aritmie o di fibrillazione atriale.
Altri apparecchi consentono di effettuare tre volte di seguito, in automatico, la misurazione della pressione e di fare la media aritmetica tra le tre misurazioni effettuate.
Altri sono dotati di altoparlante per le persone ipovedenti, potendo così ascoltare il risultato della misurazione senza sforzo.
In alcuni casi è possibile persino effettuare lo scarico dei dati sul proprio PC e portare al medico curante un diagramma dei risultati ottenuti in un determinato periodo.
Molto importante è anche il discorso legato alla garanzia.
Le marche più affidabili propongono un servizio di garanzia molto efficiente che può durare fino a tre anni o in alcuni casi anche più a lungo, che copre da qualsiasi malfunzionamento legato a difetti di produzione dello strumento.
In commercio presso i supermercati e presso altri rivenditori e su internet, si possono trovare sfigmomanometri di tutti i tipi, di tutte le qualità e quindi di tutti i prezzi.
Teniamo presente che quasi sempre prezzi troppo bassi vanno collegati a qualità dei prodotti scadenti o a garanzie limitate nel tempo.
Conviene meglio, piuttosto che acquistare prodotti di marche sconosciute o non specializzate nella produzione di apparecchi elettromedicali, scegliere, se proprio si vuole risparmiare, un modello meno accessoriato, ma di una marca specializzata.
Magari facendosi consigliare anche nell’acquisto da personale specializzato come i farmacisti, piuttosto che da commessi di un supermercato che di cosa sia la pressione arteriosa non hanno la più pallida idea!
Inoltre, acquistando gli sfigmomanometri presso la propria farmacia di fiducia, si può avere immediatamente una consulenza di un professionista specializzato, senza dovere per forza ricorrere direttamente al centro assistenza e sottostare ai relativi costi di assistenza.
Spesso, piccoli mal funzionamenti dovuti all’usura o ad uno scorretto utilizzo dello strumento, sono facilmente risolvibili in farmacia.
Nella maggior parte dei casi, basta sostituire un bracciale usurato che perde aria, le batterie che non sono cariche abbastanza o effettuare un azzeramento dello strumento, per rimettere a nuovo un apparecchio funzionante!
Non più sotto pressione – Claudio Borghi, Carlo Gargiulo – Ed. Scientifiche Sinergie