…Menopausa? Più informazione meno disagi

Che cosa è

La menopausa è un evento fisiologico della vita della donna, in cui, in seguito alla cessazione della funzione ovarica e, quindi, del periodo di fertilità, scompaiono le mestruazioni. In realtà, la scomparsa delle mestruazioni è uno dei segni più evidenti che avvengono nel corpo della donna, ma non di certo l’unico.

Clinicamente la diagnosi di menopausa si pone quando una donna non ha più mestruazioni da 12 mesi consecutivi, termine oltre il quale la donna può sospendere qualsiasi forma di contraccezione.

 

Sintomi

 

La diminuzione progressiva della produzione di ormoni femminili (estrogeni e progesterone), rappresenta la causa di tutti i sintomi che caratterizzano la cosiddetta “sindrome climaterica”. Si tratta di una serie di manifestazioni di carattere generale, che si presentano con intensità differente da soggetto a soggetto.

 

  • SINTOMI ACUTI. Compaiono prima della menopausa vera e propria e tendono a regredire dopo 2-3 anni.

 

  • fenomeni vasomotori: vampate di calore, aumento di intensità e frequenza del battito cardiaco (cardiopalmo), sudorazioni notturne;
  • neuropsichici: facile irritabilità, oscillazioni dell’umore, depressione, cefalee, insonnia, diminuzione del desiderio sessuale;

 

  • SINTOMI INTERMEDI. Sono legati all’invecchiamento di cute, mammelle e apparato urogenitale:
    • secchezza generalizzata, desquamazione, rughe profonde, perdita di turgore del seno, unghie fragili, capelli secchi, sindrome dell’occhio secco, maggior predisposizione a prolassi uterini e/o vescicali, incontinenza urinaria, incontinenza da sforzo, diminuzione del tono muscolare.
    • tendenza ad aumentare peso, meccanismo fisiologico, da considerare come una sorta di protezione naturale. Il grasso corporeo, infatti, consente all’organismo di trattenere più a lungo gli estrogeni;
  • SINTOMI TARDIVI
    • osteoporosi
    • malattie cardiovascolari; questi sintomi sono i più pericolosi, in quanto possono causare danni irreversibili.

 

Terapia

ll periodo in cui la donna vive nello stato di menopausa comprende una buona parte della sua vita complessiva. La convivenza, quindi, con i sintomi descritti in precedenza è decisamente lunga!

Recenti studi ci dicono che le donne che cercano un sollievo, una possibile cura durante questo periodo della vita sono soltanto il 10%. In realtà è possibile vivere meglio con la menopausa, vediamo come è possibile intervenire.

Una soluzione è offerta dalla terapia ormonale sostitutiva, rappresentata da estrogeni e/o progesterone. Si tratta di una terapia efficace nel ridurre l’intensità dei fenomeni vasomotori (vampate di calore e sudorazione eccessiva), ma può determinare un aumento del rischio di insorgenza di tumori alla mammella, dell’utero, di ictus e di eventi trombo embolici.

Una valida alternativa è rappresentata dai trattamenti bioterapici. Esistono piante medicinali e fito-estratti che hanno rivelato una significativa efficacia ed un ottimo grado di tollerabilità. I trattamenti bioterapici che hanno dimostrato avere l’efficacia maggiore sono in maniera particolare quelli ad elevato contenuto di isoflavoni (sostanze vegetali che simulano l’attività degli estrogeni, contenuti nella soia e nel trifoglio pratense).

Gli integratori a base di isoflavoni da trifoglio rosso e soia sono indicati nelle donne in menopausa per:

  • alleviare i sintomi della menopausa, quali vampate e ipersudorazione notturna;
  • mantenere il buono stato di salute delle ossa;
  • conservare i giusti livelli di colesterolo ematico;
  • contribuire alla prevenzione del tumore al seno e all’utero;
  • mantenere uno stato di benessere, senza provocare aumento di peso.

 

SESSUALITA’ e MENOPAUSA

 

La menopausa comporta dei cambiamenti del corpo della donna che influenzano la vita sessuale.

L’abbassamento del livello degli estrogeni produce la riduzione delle dimensioni e dell’elasticità della vagina; la diminuzione delivelli ditestosterone libero produce il calo del desiderio. Le pareti vaginali si assottigliano con diminuzione della lubrificazione; l’assottigliamento delle piccole e grandi labbra e l’attenuamento del colore delle stesse, insieme alla riduzione della peluria del monte di Venere, producono nella donna un mutamento dell’immagine di sé.

Il cambiamento del PH da acido a basico aumenta il rischio di piccole infezioni batteriche.

Durante la menopausa, quindi, a causa di questi cambiamenti fisiologici, sono frequenti disturbi sessuali, soprattutto da dolore. La dispareunia, cioè, il dolore percepito durante un rapporto sessuale, in seguito alla diminuita lubrificazione e all’atrofia vaginale, di cui soffre una donna su due, può causare un calo del desiderio e difficoltà di orgasmo. Di qui può innescarsi un circolo vizioso in cui la sessualità viene vissuta in modo problematico.

A ciò si aggiunga l’impatto negativo che disturbi uro-genitali quali bruciori, pruriti, cistiti, incontinenza urinaria, ecc. possono avere.

 

Cosa può succedere alla vita di coppia durante la menopausa?

La diminuzione del desiderio sessuale, la mancata accettazione dei cambiamenti fisici, il timore di non essere più attraente possono interferire, inoltre, con la qualità del rapporto di coppia.

La perdita dell’interesse erotico verso il partner o viceversa da parte del partner possono portare al calo della frequenza o ad una sospensione dei rapporti. Comunque, quanto più la sessualità è stata soddisfacente negli anni precedenti alla menopausa tanto più tenderà ad essere presente nell’età successiva.

La coppia rimane comunque in equilibrio quando entrambi si sentono realizzati come individui e come coppia e gli obiettivi più importanti relativi alla cura dei figli e alla vita lavorativa sono stati davvero condivisi.

 

E’ importante riscoprire i propri “spazi” vitali, le passioni messe da parte per dedicarsi alla casa, ai figli, ai familiari, al lavoro. Eventuali nuove responsabilità, come la cura dei nipoti, devono lasciare tempo e spazio a passioni, nuove o vecchie che siano, piccoli svaghi, interessi culturali, e ad un’intimità di coppia basata sulla tenerezza e l’affettività.

 

ALIMENTAZIONE E MENOPAUSA

 

 

Un’alimentazione adeguata può svolgere un ruolo importante nel migliorare la qualità della vita di una donna in menopausa. Vediamo nel dettaglio cosa è consigliabile mangiare e cosa non lo è.

 

…più calcio

Latte e derivatifrutta secca (soprattutto mandorle, ma anche nocciole, noci e pistacchi), soia e legumi in genere, ortaggi (rucola, prezzemolo, radicchio verde, broccoletti e foglie di rapa, agretti, biete, cicoria, ecc.) sono alimenti che contengono calcio in quantità considerevole. La carne è povera di calcio. Il pesce, pur non essendo particolarmente ricco di calcio, ne contiene almeno di doppio della carne ed è quindi da preferirsi. Il pesce è da privilegiare rispetto alla carne anche per la protezione che offre nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Il latte e lo yogurt sono importanti fonti di calcio, ma per evitare eccessive introduzioni anche di grassi saturi e colesterolo, è meglio assumerli nella forma totalmente o parzialmente scremata. Il formaggio è un alimento ricchissimo di calcio, ma è anche ricco di proteine animali, sodio, grassi saturi e colesterolo, ed è dimostrato che tutti questi costituenti, oltre ad aumentare il rischio cardiovascolare, aumentano l’eliminazione con le urine del calcio e/o ne riducono l’assorbimento. E’ consigliabile, quindi, consumare il formaggio solo in piccole quantità, unito a pasta, riso, verdure e preferire quelli a minor contenuto di grassi (cioè quelli che derivano da latte parzialmente scremato, come granaparmigiano, oltre che mozzarella e ricotta vaccina).

 

 

…meno grassi

 

Un’alimentazione orientata a tenere basso il colesterolo aiuta a prevenire l’osteoporosi, anche perché limita l’invecchiamento della funzione renale.

E’ consigliabile, quindi, seguire le seguenti indicazioni:

 

  • pochi grassi saturi contenuti prevalentemente nei cibi animali e concentrati in certi grassi di condimento: burro, strutto, ma anche oli di cocco, di palma, e in margarine solide. Queste margarine sono ricche anche di acidi grassi, che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.
  • poco colesterolo, contenuto nei cibi animali in genere, di cui sono particolarmente ricchi burro, frattaglie, uova (anche di pesce) e prodotti con aggiunta di tuorlo d’ uovo.
  • Poche proteine animali (carni, salumi, formaggi, ecc.).

 

…meno sodio

Limitare l’uso di sodio aiuta a prevenire l’ipertensione, i disturbi gastrici, compresa l’ulcera, forse anche il tumore dello stomaco, e sicuramente l’osteoporosi, dato che il sodio favorisce la perdita di calcio con le urine.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare nell’adulto sano i 6 grammi di sale ( = 2,4 grammi di sodio) al giorno, che equivalgono a un po’ più di mezzo cucchiaino. Negli ipertesi sensibili al sodio sono preferibili quantità inferiori.

Seguendo un’alimentazione ricca di vegetali e povera di cibi animali si riduce anche l’apporto di sodio, che in natura è presente nei cibi animali più che in quelli vegetali.

Inoltre il sodio viene aggiunto ai cibi sotto forma di sale da cucina (cloruro di sodio), dadi, ecc.

Fonti di sale e quindi di sodio sono soprattutto gli insaccati, i cibi in scatola (verdure, tonno, ecc.) e le conserve sotto sale in genere. E’ bene anche preferire il pane a basso contenuto di sodio ed evitare cibi affumicati.

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…meno dolci

E’ bene limitare il consumo di dolci, poiché contengono zucchero, grassi saturi e colesterolo (uova, panna, burro, strutto, margarine solide), che aumentano il rischio cardiovascolare, favoriscono il sovrappeso, con tutte le malattie correlate.

Per non rinunciare al piacere dei dolci, è possibile usare alcuni accorgimenti:

  • preferire dolci poco elaborati, meglio se fatti in casa, evitando panna, margarina e crema, e sostituendoli con olio d’ oliva, yogurt, ricotta o latte di soia
  • usare far
  • ine integrali più ricche di fibre
  • arricchire le preparazioni con frutta secca come mandorle, noci, nocciole, uvetta, ma anche tanta frutta fresca
  • a parità di calorie, per “dolcificare” gli alimenti è preferibile lo zucchero di canna o il miele vergine integrale, poiché ricchi di vitamine e sali minerali.

 

…meno caffeina

La caffeina contenuta nel caffè, nel tè, nella cioccolata, nelle bevande a base di cola favorisce l’eliminazione del calcio. E’ bene quindi fare uso moderato di tali bevande. Il caffè decaffeinato non da vantaggi per la salute rispetto a quello normale.

…più fibre

Consumare fibra, attraverso gli alimenti che ne sono naturalmente ricchi, è consigliato per prevenire e curare patologie quali stitichezza, emorroidi, diverticoli intestinali, sovrappeso, diabete, colesterolo elevato. L’introduzione quotidiana di frutta e verdura è in grado di apportare elevate quantità di potassio e ridotte quantità di sodio, contrastando l’eliminazione del calcio, a tutto beneficio delle ossa.

 

ATTIVITA’ FISICA in MENOPAUSA

L’attività fisica contribuisce in maniera globale all’equilibrio generale dell’organismo.

Uno dei benefici di un’attività fisica regolare in menopausa è il miglioramento della funzione cardiaca e vascolare. L’esercizio fisico riduce i fattori di rischio di malattia coronaria: abbassa i livelli ematici del colesterolo, ma soprattutto aumenta il colesterolo HDL (quello “buono”), che rimuove quello LDL (quello “cattivo”) dalle arterie, riduce i trigliceridi, diminuisce la pressione arteriosa.

Inoltre, l’esercizio fisico, consumando le calorie in eccesso, aiuta a controllare il peso corporeo (riducendo il rischio di obesità) e svolge un’azione favorevole sulla tolleranza agli zuccheri (riducendo il rischio di diabete).

L’attività fisica, da lieve a moderata, non solo contrasta la perdita di massa ossea, ma incrementa la densità ossea, prevenendo il rischio di osteoporosi.

E’ importante sottolineare che gli effetti dell’esercizio fisico sono però evidenti solo finché si continua l’attività: l’interruzione determina, infatti, una riduzione della massa ossea. Il beneficio dell’attività fisica, in termini di recupero di massa ossea, dipende, tra l’altro, dalla densità ossea di partenza: le donne con densità ossea molto bassa traggono maggiori benefici rispetto a quelle con densità ossea iniziale più alta.

L’attività fisica, inoltre, potenzia il tono muscolare e migliora l’equilibrio posturale, consentendo dei movimenti più sicuri e dei tempi di reazione più brevi: tutti elementi di prevenzione delle fratture ossee, dato che riducono al minimo le cadute accidentali e ne contengono l’impatto.

Il benessere corporeo non è l’unico vantaggio che si ottiene con una regolare attività fisica: questa favorisce anche il benessere mentale. L’esercizio fisico determina, infatti, un aumento dei livelli di catecolamine e di ß-endorfine, che svolgono un effetto positivo sul tono dell’umore. L’incremento della produzione di ß-endorfine spiega, inoltre, la minore frequenza dei sintomi vasomotori (vampate e sudorazioni) nelle donne in menopausa fisicamente attive.

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